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La fiamma della discordia

Mondiali a cronometro, ciclismo su strada.
Il super favorito Filippo Ganna, già più volte campione del mondo ed europeo della disciplina, scende in gara con un casco molto particolare.

Sul dispositivo di protezione infatti, è stata disegnata una fiamma tricolore. A pochi giorni dal voto, si innesca subito la polemica: la fiamma somiglia molto a quella utilizzata da partiti di destra italiana (dal Movimento Sociale a Fratelli d’Italia).

Stefano Barzaghi, designer per più corridori dal lontano 2006 e ideatore di questo casco spiega: “Riferimenti politici? Assolutamente no! Non ci avevo fatto caso a questa coincidenza, ma è assolutamente tale. Nessunissimo riferimento politico. Dalle questioni della politica restiamo totalmente estranei, viviamo anche in Svizzera perdipiù.”

Forse per placare le discussioni, forse per far comprendere la gaffe commessa, poco più tardi Ganna posta sul suo profilo instagram la frase: “Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”, attribuita storicamente al Che.

Sta di fatto che la fiamma non ha portato fortuna all’atleta italiano che chiude la cronometro solo in settima posizione.

La prestazione preoccupa in vista del suo prossimo impegno fissato l’8 Ottobre: l’attacco al Record dell’Ora.

E tu che ne pensi? Che rapporto esiste tra sport e politica? È giusto che gli atleti si schierino pubblicamente? Faccelo sapere nei commenti