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Martina Affidato: passione innata per la musica

Tanta tenacia e le idee ben chiare sulla propria passione: la musica. Si tratta di Martina Affidato, giovane cantante che già ha avuto modo di mettere in mostra le proprie capacità artistiche e il proprio talento in diverse occasioni.


AV LIVE ha fatto quattro chiacchere con lei per conoscerla meglio.


Intervista di Youssef Marzullo

 


Chi è Martina e come inizia ad interessarsi alla musica? 

Raccontaci le tappe più importanti e se ci sono state evoluzioni nel tuo percorso.


Sono una ragazza di 20 anni nata a Benevento e che vive in Irpinia da molti anni. Sono convinta che nel mio animo ci sia sempre stato l’istinto musicale anche rapportato al canto. Posso dire che il mio primo vero approccio al canto è stato senza dubbio all’età di 5-6 anni. Mia zia regalò a mia sorella un impianto karaoke “Canta Tu” della Giochi Preziosi. In quegli anni spopolavano. Reputo quest’evento davvero prezioso affinchè in me potesse nascere innanzitutto la curiosità verso il mondo della musica ma soprattutto una passione sconfinata. Quest’ultima è stata il trampolino di lancio di ciò che venne dopo: fu praticamente allora che testai con mano quanto mi emozionasse davvero cantare. Fondamentali anche gli anni delle scuole medie, anni in cui si approfondisce lo studio, seppur elementare e basico, di uno strumento musicale. Come è normale che potesse essere all’inizio provavo particolari difficoltà nel leggere uno spartito e poter suonare la mia pianola. Difficoltà che volevo essere in grado di superare. Proprio per questo i miei vollero iscrivermi presso un’accademia musicale. Ciò mi fu di grande aiuto. 



Avrai qualche artista che ti è particolarmente caro. In ambito italiano c’è qualcuno che ammiri?


Spesso mi viene rivolta questa domanda. I miei ascolti iniziali sono stati soprattutto non italiani ma poi passo dopo passo ho apprezzato anche mostri sacri della musica italiana come Celentano, Dalla o De Andrè. Tuttavia anche oggi ascolto tanti artisti stranieri e citarli tutti in questa intervista sarebbe impossibile.


 

Ai giorni d’oggi è sempre più arduo farsi strada nel panorama artistico, sei consapevole di ciò?

Riconoscendo le tue potenzialità, credi davvero che la musica possa portarti lontano? Cos’è il talento a tuo avviso?


Il talento a mio modesto parere te lo crei. Certo, puoi avere la predisposizione e la dedizione,  ma se in mente non hai un progetto ben delineato non vai molto lontano. Naturalmente non sto dicendo che basti avere un progetto per diventare qualcuno ma sicuramente si hanno più chances piuttosto che fare tutto alla giornata. La missione primaria è di saper vivere giorno per giorno cosa ami fare, il che non presuppone prendere le cose con superficialità, ma saper andare avanti grazie ad una solida base che si materializza attraverso la passione per la musica dentro e fuori.



Hai mai avuto particolari momenti di sconforto durante il tuo percorso musicale? C’è stato qualcuno che ti ha sempre supportato? Hai ricevuto qualche critica?


I momenti di sconforto ci sono stati sicuramente, soprattutto all’inizio. I paletti, anche tecnici, erano tanti. Dovevo riuscire ad arrivare a perfezionare tanti aspetti. In ogni caso, anche nei momenti difficili mi sono sforzata di guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. Cerco di farlo tutt’ora. Le amicizie che mi hanno supportato sempre sono poche ma sono servite moltissimo ad aprirmi la mente. Per quanto concerne le critiche, quelle basate sull’invidia sono state inesistenti, almeno finora. Critiche costruttive sicuramente, inoltre sono sempre ben accette. La mia filosofia consiste nel guardare una persona che sa fare qualcosa che personalmente non so mettere in pratica e da lì cerco di fare sempre meglio.


 

Essere nati al sud credi sia un’ulteriore difficoltà da superare in ambito artistico? Un ulteriore ostacolo posto in partenza?


Se mi aveste rivolto questa domanda qualche tempo fa avrei affermato che esiste ancora un forte divario, e che quindi  i coetanei nati al centro-nord siano più avvantaggiati. La vittoria al concorso "Una voce per l'Europa" mi ha portato a ricrederci: la maggior parte dei partecipanti erano settentrionali e invece, inaspettatamente ho raggiunto la vittoria. In ambito artistico le oppurtunità esistono ed è inutile partire già sconfitti per un discorso territoriale. Naturalmente se analizziamo l'aspetto economico o occupazionale per noi giovani meridionali ci sono sicuramente delle difficoltà in più rispetto ad altri coetanei nati al centro-nord. Purtroppo parlano le statistiche. Questo resta comunque un argomento ben diverso e assolutamente molto ampio.


 

Che rapporto hai con i social network?


Premetto di essere una persona abbastanza riservata e per quanto riguarda il privato sui social metto davvero poco in mostra. Al giorno d’oggi, soprattutto per un’artista che vuole emergere, credo non si possa fare a meno di crearsi una pagina Instagram ad esempio. Grazie al bacino di persone che riesci a raggiungere puoi iniziare a capire quali sono le sensazioni che provoca la tua arte. Capire se effettivamente c’è chi apprezza quello che fai. Credo molto nelle potenzialità di Instagram, diversi anni fa creai una pagina Instagram e tuttora continuo ad utilizzare questo mezzo. Dopo averlo provato pubblico un brano e aspetto quali possano essere le reazioni dei miei seguaci e perchè no, anche questo può essere un modo rapido per migliorare qualche aspetto. Restare umile è più che fondamentale.



Cosa hai provato nel sottoporti a questo incontro-intervista per la redazione AV LIVE?


Ne esco molto soddisfatta. E’ sempre bello riflettere in merito al percorso di ciò che siamo stati capaci di fare. Guardandomi alle spalle posso dire che dall’imparare a leggere uno spartito alle medie ad oggi, di acqua sotto i  ponti ne è passata tanta. Con estrema umiltà affermo di saper suonare uno strumento come il pianoforte e di poter anche cantare contemporaneamente. Scavando nel mio animo sono convinta di non avere nè rimpianti e nè rimorsi per quello che è stato il mio percorso finora. Ricordo con orgoglio quella che ero, sono consapevole di ciò che sono. Un ringraziamento va alla mia famiglia per tutti i sacrifici che negli anni ha dovuto sostenere. Economici e non solo. Vado avanti per me stessa, per essere fedele alle mie convinzioni, ma anche per chi non è più tra noi. A causa di un incidente stradale ho perso una grande amica: Francesca Schirinzi. Una cantante piena di talento. Aveva fatto uscire degli inediti ed attualmente sono disponibili sulla piattaforma Spotify.