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Intervista alla Dott.ssa Maria D'Avanzo, Biologa Nutrizionista


Proseguiamo la nostra serie di interviste intervistando la Biologa Nutrizionista Maria D'Avanzo di MedicareDiet

Una figura valida che ha fatto della propria passione un lavoro e del proprio lavoro un vero strumento di consapevolezza alimentare e non solo. La dott.ssa D'Avanzo è competenza e tenacia, ma allo stesso tempo creatività e cordialità.
Per il gruppo AV LIVE è un piacere potervela presentare in quest'incontro molto interessante.


Intervista a cura di 

Youssef Marzullo



Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a perseguire una carriera nel campo dell’alimentazione? 

Per molti è importante se non fondamentale farsi conoscere attraverso i social network, divenuti il fulcro della comunicazione nella società. Il suo pensiero?

 

Il campo dell’alimentazione mi ha sempre affascinata già in età adolescenziale. Ho un ricordo liceale di quando la docente di chimica chiese di elaborare una relazione personale su un argomento a piacere ed io scelsi l’impostazione di una dieta dimagrante, ma la laurea in farmacia mi ha fornito le vere basi in nutrizione che ho avuto modo di approfondire con la tesi sperimentale in nutraceutica, binomio tra nutrizione e farmaceutica. In più il lavoro come farmacista mi ha catapultata in un mondo totalmente differente, mi ha avvicinata alle difficoltà di moltissimi pazienti, a comprendere l’importanza dell’alimentazione nel supportare un trattamento farmacologico e nel considerare indispensabili piccole correzioni dello stile di vita al fine di ottenere un grande miglioramento del proprio stato di salute. Questo concetto lo sottolineo moltissimo sulle mie pagine social che ritengo importanti per far in modo che un professionista, non solo del mio campo, venga conosciuto e apprezzato dalle persone ad ampio raggio, ma allo stesso tempo colui che si imbatte in profili informativi deve porre particolare attenzione ad alcune figure professionali che abusano di certe conoscenze senza averne la competenza e nemmeno l’autorità per applicarle. Quindi inevitabilmente il social network rappresenta il fulcro della comunicazione nella società, ma è altrettanto importante dubitare e poi accertarsi della validità di quanto si legge recandosi su più pagine scientifiche accreditate. 


Cosa si può aspettare un paziente dalla sua prima visita con lei? Quali sono i suoi primi approcci?

 

Le aspettative finali del paziente dipendono molto dall’obiettivo che si vuole raggiungere che in qualche modo spinge l’individuo a rivolgersi a me, in molti casi con tanta vergogna. Durante la prima visita cerco sempre di creare un ambiente familiare, di eliminare l’imbarazzo e di rendere autocritico e responsabile il paziente stesso; sottolineo l’importanza del mio ruolo incoraggiante e non giudicante l’aspetto fisico o le scelte alimentari altrui ed in più faccio notare al paziente che il successo del percorso è dato soprattutto dalla sua pazienza e dalla sua determinazione.


E’ inevitabile che per creare questo rapporto di fiducia reciproco, l’approccio nutrizionale deve essere diviso in step: 

Il primo incontro è importante per effettuare un’anamnesi completa del paziente in modo tale da conoscere le abitudini e le allergie alimentari o le patologie personali e familiari con eventuali trattamenti farmacologici; questo permette di passare allo step successivo dato da un’analisi antropometrica (valutazione del peso, dell’altezza, della circonferenza vita, fianchi associata alla plicometria) e dall’analisi della composizione corporea (percentuale di massa magra, di massa grassa, di acqua totale e della massa muscolare); infine l’ultimo step è dato da incontri periodici che permettono non solo di rafforzare il rapporto tra il paziente ed il nutrizionista, ma soprattutto di favorire l’aderenza del paziente al proprio piano alimentare per valutarne l’efficacia nel tempo. 


Qual è l’errore più grande che commettono i suoi pazienti prima di rivolgersi a lei? 

Molti luoghi comuni e false voci non favoriscono il lavoro nel suo settore. 


In quest’epoca particolare il ruolo del biologo nutrizionista è ormai ambito da moltissime persone e purtroppo i pregiudizi e le esperienze negative pregresse non migliorano l’incontro tra me ed il paziente che tantissime volte pecca dell’errore di considerare omogeneamente i nutrizionisti ed il loro modus operandi. Le presento un esempio di un paio di mesetti fa quando una paziente si è rivolta a me per la prima volta confidandomi di aver cambiato tantissimi nutrizionisti, di aver intrapreso diete molto restrittive, di aver perso inizialmente del peso, ma di averne messo il doppio nel giro di poco tempo. La stessa paziente mi ha rincuorata quando ha apprezzato il mio lavoro ed il piano alimentare stilato al punto di chiedermi non solo un nuovo schema alimentare prima del termine del primo mese, ma anche più controlli antropometrici e di composizione corporea. Con quanto detto non voglio far presente che il mio operato è migliore di quello di altri nutrizionisti e nemmeno che è esente da errori, ma voglio sottolineare che da una parte esiste l’errore del nutrizionista nell’usare lo stesso approccio con tutti i pazienti e dall’altra parte esiste la determinazione di quest’ultimo nel proseguire con il proprio piano alimentare. Dato che il rapporto tra nutrizionista e paziente è bidirezionale è inevitabile che ci sia un’equa percentuale di responsabilità sia in caso di esiti postivi che negativi; per questo motivo il primo piano alimentare è sempre una prova che va accettata, affrontata e migliorata con il progredire dei mesi. 


Quale aspetto viene più sottovalutato dai suoi pazienti prima di iniziare un percorso nutrizionale?

 

Sono moltissimi gli aspetti che un paziente sottovaluta nel momento in cui inizia un piano nutrizionale, ma ho notato che tantissime persone non attribuiscono il giusto significato al termine dieta che non deve essere indirizzata esclusivamente alla perdita o all’aumento di peso e/o di massa muscolare, ma deve essere intesa come un percorso di educazione all’alimentazione sana ed equilibrata in modo tale da integrare perfettamente il paziente affinché egli possa trovare il giusto stile di vita. Quanto detto mi permette di richiamare la differenza tra alimentazione e nutrizione, dove la prima intende assumere del cibo, mentre la seconda rappresenta l’assunzione di macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi) e micronutrienti (vitamine e Sali minerali). Tantissime volte si intraprendono schemi dietetici che inducono carenze nutrizionali, ragion per cui non bisogna vivere la dieta in modo traumatico, ma considerare la sana alimentazione parte integrante della propria vita, anche se questa esclude qualche dolce di troppo. 


Oggi, al di là degli apprezzamenti, quale considera la soddisfazione più grande che le ha dato il lavoro? 

D’altro canto c’è stato qualche momento di sconforto? 


Questo lavoro è ricco di soddisfazioni personali in quanto nella maggior parte dei casi si raggiunge l’obiettivo prefissato, ma quello che lo rende speciale è la fiducia che il paziente mostra nei confronti del nutrizionista in particolar modo quando egli ascolta i consigli, li applica e comunica di averli apprezzati. Visto che il percorso alimentare deve indirizzare all’educazione ed alla creazione di un proprio stile di vita, i consigli nutrizionali sono essenziali affinché il paziente apprenda non solo l’importanza di assumere o meno alcuni cibi nella propria alimentazione, ma anche il ruolo dell’attività sportiva nel migliorare lo stato di salute. La più grande soddisfazione è proprio quella di far entrare questo punto di vista prima nella forma mentis e poi nella vita di tutti coloro che mi contattano. Inevitabilmente come in tutte le professioni anche in quella di biologo nutrizionista esistono momenti di soddisfazione personale e momenti di sconforto, soprattutto quando ci si imbatte in pazienti superficiali o poco determinati che apportano modifiche eccessive al piano alimentare, ma la giusta calma e pazienza permette di non abbattersi e di perseverare fino al raggiungimento dell’obiettivo. 


Si sottolineava la poca "cultura" dei pazienti: in molti confondono le varie figure: dietologa, dietista, nutrizionista. 

Può farci chiarezza al riguardo? 


Non so quante volte mi definiscono dietista e non biologa nutrizionista e penso che la confusione sia legata non solo alla presenza di tanti profili sul social network, ma anche alla loro impronta nel settore dell’alimentazione. Inizio con precisare che per diventare dietologo bisogna conseguire la laurea in Medicina e Chirurgia e specializzarsi in scienze dell’alimentazione con durata quattro anni. Quindi il dietologo è un medico a tutti gli effetti e gli compete la diagnosi, la prescrizione di diete, di esami e farmaci specifici. Diversamente, il dietista è un operatore sanitario che ha terminato una laurea triennale e che non può esercitare autonomamente, ma deve farsi assistere da un medico, non a caso formula ed elabora le diete prescritte dallo stesso e ne controlla l’accettabilità da parte del paziente senza poter richiedere accertamenti o consigliare terapie mediche. Il nutrizionista è un laureato quinquennale in scienze dell'alimentazione e nutrizione umana, iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologi come biologo nutrizionista che può lavorare autonomamente, senza aver bisogno della firma del medico. Il nutrizionista è in possesso delle nozioni che gli permettono di valutare i bisogni energetici delle persone e di prescrivergli apposite diete liberamente, si occupa spesso di educazione alimentare per le scuole, può collaborare nella ristorazione collettiva o occuparsi di ricerca scientifica e consigliare integratori come supporto nutrizionale, ma non può prescrivere farmaci. Ciononostante, i nutrizionisti collaborano con i dietologi nell’elaborazione di diete speciali con l’obbiettivo di curare e prevenire delle patologie il cui regime alimentare deve essere abbinato a dei farmaci.


Quali i lati positivi e quali i negativi dell’avere accesso a tanta informazione relativa all’alimentazione su Internet? 

Può venir meno la voglia di contattare un professionista del settore? Le statistiche riscontrano un calo di clienti per studi privati negli ultimi 10 anni. 

Un suo parere riguardo tale fenomeno

Il settore dell’alimentazione non è solo affascinante per tutte le persone, ma soprattutto è raggiungibile da chiunque e moltissime figure, anche non professionali, si sentono nella posizione di poter informare e consigliare su qualsiasi tema alimentare. Queste tematiche vengono affrontate su Internet tramite molti canali che permettono di elevare il proprio livello culturale, ma ciò non è correlato alla selezione delle fonti dell’informazione e ovviamente nemmeno ad una sicura interpretazione. Conseguenza di questa libertà di scrittura e di lettura è la mala-informazione, incentivata da allarmismi e paure che inducono a evitare o preferire qualcosa o qualcuno, come la ricerca di fonti alimentari che rispecchino quel falso mito così la ricerca di un professionista che non smentisca quanto l’informazione comune afferma. Ineludibilmente gli studi privati risentono di questi continui cambiamenti sociali con un calo di clienti negli stessi, ma sono dell’idea che le persone più intelligenti e operose siano capaci di filtrare la realtà che osservano e soprattutto di intraprendere qualsiasi tipo di percorso con un vero professionista di fiducia.


Orari, luoghi e contatti per prenotare una visita


Disponibile su prenotazione per appuntamenti di pomeriggio il lunedì, mercoledì e venerdì e di martedì e giovedì mattina

Cellulare. 3478834761

Mail: mariadavanzonutrizionista@gmail.com

Fb: (20+) Dott.ssa Maria D'Avanzo | Facebook

Instagram: @medicarediet o Dott.ssa Maria D'Avanzo

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