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Basket, intervista all'avellinese Marco Venga: "Segnare contro la Scandone? Che emozione"

Oggi AV LIVE incontra Marco Venga, giovane cestista classe 2003, attualmente in forza alla Virtus Arechi Salerno, avellinese doc.

Un ragazzo che ha il basket nelle vene. Nato, cresciuto e residente nel capoluogo irpino. Una full immersion nel mondo della pallacanestro raccontato da Marco: bambino che compie i primi palleggi, tifoso, appassionato, giocatore. Una chiacchierata tra diversi aspetti. Buona lettura


Intervista di Youssef Marzullo


Ricordi il tuo primo approccio al mondo del basket ? Raccontaci le tue prime esperienze.


Senza dubbio il mio avvicinamento al mondo della pallacanestro è dovuto alla figura di mio padre, da tempo appassionato e cultore di questo sport. Ero molto piccolo quando varcai per la prima volta l'ingresso del PalaDelMauro di Avellino per assistere alle gare interne della Scandone, ed era proprio mio padre a portare con lui sia me che mio fratello Giovanni. Sicuramente la passione è cresciuta anche negli anni a seguire quando iniziai a frequentare scuole di basket e poi a disputare competizioni minibasket e campionati giovanili. Ho militato nella Del.Fes. con l’allenatore Gianfranco Lenzi per 3-4 anni. Passo nel settore giovanile della Scandone Basket, nell’under 14 élite a partire dalla stagione 2016/2017 (anno in cui rientriamo nella top 10 al settimo posto in ambito nazionale) e vinciamo 3 campionati. Di quest'avventura rimangono tanti successi e una finale scudetto 3x3 persa per un punto al supplementare con Ancona. Sono contento tuttora del bel rapporto con tutti i miei compagni di allora: tanta complicità anche negli spogliatoi. Fondamentale affinchè mi potessi appassionare è stato anche seguire partite in tv di livello altissimo, sia in ambito italiano che soprattutto statunitense come la leggendaria NBA che seguo tuttora molto assiduamente.


Che tipo di giocatore ti ritieni? Punti di forza e difetti.


Mi posso definire un'ala molto versatile. Mi ritengo anche un giocatore di scontro, uno che sotto canestro non si sottrae dal fare a sportellate con l'avversario. Sono alto 191 cm e questo certamente è un punto di forza non solamente per l'azione di attacco ma anche nella fase difensiva. Difetti da migliorare? Certamente il palleggio e il tiro dalla distanza, entrambi fattori che vanno migliorati in allenamento e non solo: è importante anche la convinzione di farcela. Dal punto di vista atletico negli ultimi due anni ho fatto veramente molti progressi. Per poter mirare in alto non bastano solamente tecnica e talento ma la condizione fisica vuole la sua parte, insomma conta moltissimo. E questo in ogni sport. Sulla corsa ad esempio ho più resistenza rispetto alla velocità e questo può permettermi, qualora mi venisse richiesto, di tenere in piedi un bel minutaggio. A volte mi capita di far fatica a seguire gli schemi andando un pò contro le regole, credo dipenda soprattutto dalla giovane età. Ciò che conta è tornare sui propri passi e quindi metabolizzare tutte le dinamiche scelte dal coach. In ogni caso posso affermare che a livello comportamentale sono un punto di riferimento per molti dei miei compagni. Posso sbagliare come tutti ma cerco di prendere la scelta giusta secondo il momento. Un punto di riferimento in ambito professionistico è tra gli altri Kawhi Leonard, di indiscusso talento e soprattutto leader silenzioso.


Prima dell'approdo a Salerno hai vissuto l'esperienza di Isernia. Puoi raccontarci qualcosa?


Mi trasferico dopo il secondo anno del liceo linguistico ad Isernia e inizio questo percorso con “Accademia Pallacanestro Isernia”. Una delle più belle realtà del basket in Molise. La prima volta lontani da casa non si scorda mai. La giornata era composta quasi sempre nello stesso modo: sveglia, scuola, pranzo, palestra nel pomeriggio, rientro a casa e studio. Nel weekend avevo l'opportunità di uscire e quindi di svagarmi in qualche uscita con amici. Ho instaurato anche lì belle amicizie. La parentesi molisana mi ha dato davvero molto, sia in termini sportivi che in quelli umani. Ho disputato, guidato dal coach di Napoli Davide Gabriele, un campionato Under 18 Eccellenza e ho avuto anche la fortuna di giocare nella categoria C Gold, conseguentemente ad un cambio di gestione societaria. Il ricordo più bello ad Isernia? Senza dubbio aver preso parte alla sfida contro la compagine irpina del Basket Club Irpinia, fronteggiando Linton Johnson III, campione NBA ed ex Scandone Avellino.


Ora indossi la casacca salernitana in serie B. Hai provato l'emozione di segnare ben 7 punti al PalaDelMauro di Avellino contro la Scandone. Cosa provi?


Durante l’estate 2020 arrivano diverse richieste, tra le quali come era già accaduto un anno prima, quella della Virtus Arechi Salerno allenata da coach Adolfo Parrillo. Spinto dal fatto che per molteplici motivi conoscessi diversi individui in squadra cedo con gratitudine alle avances della società. I sacrifici non sono certo pochi, basta dire che mi reco a Salerno almeno 4 volte a settimana per gli allenamenti. Esordisco in serie B nella gara di Super Coppa contro Sant’Antimo il 28 ottobre, solamente qualche minuto nel secondo quarto. Arriviamo al 31 ottobre, data in cui sfido la Scandone e realizzo 7 punti: un tiro da 3  e due tiri dall'area (media distanza). Per questa gara gli infortuni e le assenze avevano presagito un minutaggio un pò più alto del sottoscritto, e quindi ho fatto di tutto per ottenere una prestazione al massimo. Sono molto contento. Segnare nel palazzetto che mi aveva visto spettatore e tifoso delle gesta della Scandone in Serie A è stato qualcosa di unico ed indimenticabile. Naturalmente c’è stata anche un pò di malinconia. Vedere un ambiente che come dicevo ha respirato basket di livello altissimo per 20 stagioni, ritrovarsi in un campionato di serie B. Non voglio essere ipocrita. Tutto ciò dispiace. Sicuramente il basket italiano è in crisi, ad Avellino lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle, e ci sono tante altre squadre in crisi economica. Per una realtà come quella avellinese confido in un futuro cestistico migliore.


Grazie Marco. Tutta la redazione di AV LIVE ti augura il meglio. Vorresti esprimere qualche ringraziamento?


Il ringraziamento va prima di tutto sicuramente ai miei genitori, a mio fratello Giovanni e agli amici più fidati. Ringrazio anche voi rivolgendo un complimento al lavoro impeccabile che ogni giorno mettete in campo.