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“Human Landscapes”, inaugurata a Solofra la mostra di Federica Limongelli tra paesaggi e digital painting

«Anche le mie donne sono paesaggi, paesaggi umani, al limite tra reale e digitale». In occasione dell’inaugurazione di “Colori 2” arriva a Solofra l’artista Federica Limongelli, con la sua retrospettiva “Human Landscapes”. Ieri pomeriggio, presso la sede della Fondazione De Chiara De Maio, l’autrice ha interagito con chi è intervenuto e ha mostrato le sue quattordici opere in mostra al pubblico gratuitamente fino all’11 dicembre 2023 nell’ambito del programma di Arte Contemporanea curato e ideato da Valerio Falcone e accolto dalla Fondazione De Chiara De Maio. 

Ad introdurre la Limongelli, in occasione del «secondo anno di attività della fondazione», il curatore Falcone, che ha parlato di un «lavoro che inizia da tantissimi anni». Se il rieletto sindaco Nicola Moretti ha aggiunto, tra l’altro, che «entrare in questa sala e vedere questi quadri e queste luci è qualcosa di eccezionale, mi ha colpito la luce che esce fuori da questi quadri», la riconfermata assessora ai Beni e attività culturali Mariangela Vietri ha sottolineato, tra l’altro, che «quello che facciamo insieme è promuovere la cultura, facciamo un lavoro di valorizzazione culturale a 360°», mentre per Diodato De Maio, fondatore e attuale presidente della Fondazione De Maio De Chiara,  «Federica porta a Solofra un concetto di arte diverso dai primi cinque artisti» che hanno esposto le loro opere lo scorso anno. La seconda edizione della rassegna “Colori 2” vedrà impegnati altri quattro artisti (Angelo Maisto, Michele Calocero e Angelomichele Risi) fino a settembre 2024. 

La nuova ricerca della Limongelli, artista attiva nel campo dell’arte da vari anni con un curriculum di tutto rispetto, mostra volti di donne accostati a paesaggi naturali, al limite tra reale e digitale e c’è «c’è una linea molto sottile che divide questi due mondi, due mondi che caratterizzano molto la società di oggi in cui noi viviamo - ha spiegato l’artista -. All’interno di questa linea molto sottile si va a inserire la mia ricerca e la mia riflessione, che è sempre sull’uomo e sull’umano quindi sul paesaggio umano. In questa mostra il paesaggio umano lo metto in relazione col paesaggio naturale per la primissima volta, in relazione e in connessione. Un paesaggio naturale che anche qui è visto con un occhio totalmente digitale perché purtroppo troppo spesso noi guardiamo quello che ci circonda attraverso i dispositivi digitali che ormai che fanno parte della nostra vita, forse un po' troppo, tanto da diventare il nostro occhio in questo caso. La mia è una riflessione un po' critica e diventa il nostro occhio e il nostro specchio per quanto riguarda poi le figure se pensiamo ai social network».

Colori e sfumature nelle sue opere, con l’intento di aprire un po' la mente con il suo lavoro, usando la tecnica della pittura digitale. «Mi focalizzo da sempre sull’uomo, sulla figura umana nella società di oggi e il rapporto corpo e identità nella società di oggi, queste sono le mie tematiche - ha aggiunto la Limongelli -. Come tecnica è una pittura digitale, il digital painting, utilizzo la tavoletta grafica e un pennello o penna tattile, ma mi approccio a questa tecnica digitale in maniera tradizionale, per cui non uso tutti gli espedienti che un programma di grafica avanzato mi permetterebbe ma dipingo come si dipinge tradizionalmente sulla tela, a velature».