Emergenza Covid, il difensore civico Fortunato scrive a Conte e De Luca
"Ci troviamo di fronte, nella gestione Covid-19 in Campania, a un esercito di cittadini ammalati che sono messi in quarantena in casa, le Istituzioni ti abbandonano a te stesso e non si preoccupano delle tue indispensabili esigenze primarie". E' la denuncia di Giuseppe Fortunato, difensore civico e garante del diritto alla salute della Regione Campania che ha inviato una nota al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
"Per tali cittadini vi è la sostanziale impossibilità di acquistare cibo e medicine e persino di buttare i rifiuti. In tale situazione oramai insopportabile non vi è traccia di provvedimenti idonei divenuti ormai improrogabili». Il difensore civico chiede «immediata trasparenza sui dati posti a base dei provvedimenti restrittivi e immediata pubblicazione degli stessi sul sito della Regione Campania. Nonostante l'invito del Consiglio di Stato la Regione Campania non ha, infatti, ancora rese pubbliche le ragioni di provvedimenti restrittivi con la chiusura delle scuole dell'infanzia e i connessi servizi educativi, della scuola primaria e secondaria».
"Il Consiglio di Stato, pur non sospendendo in fase cautelare i provvedimenti regionali più restrittivi, emanati per l'impossibilità di singoli cittadini a portare esami scientifici - aggiunge - ha evidenziato che sussistono compressioni a diritti costituzionali quali il diritto al lavoro e il diritto all'istruzione. Tale compressione può essere possibile per motivi di salute - precisa - ma occorre la specifica e documentata motivazione trasparente, che manca".
"La Regione Campania è tenuta a rendere noti i dati scientifici nella loro interezza - prosegue - Occorre ogni chiaro e continuo aggiornamento, riportando le indicazioni scientifiche circa l'impatto dei provvedimenti restrittivi e spiegazione chiara su ogni grave accaduto». «Mentre si litiga a favore o contro alcuni provvedimenti, i cittadini non riescono a essere informati sulle ragioni effettive degli stessi - conclude - Occorre che siano subito chiare, pubbliche e complete le informazioni. Anche in tempo di Covid, non siamo sudditi, ma cittadini».