Todisco: "Minacciato in consiglio comunale, Maggio deve dimettersi"

"Se ‘o trovo a Todisco ‘o resto nderra! Dingello a Todisco che ci spacco ‘a faccia!": sono le parole che ieri sera, a microfoni aperti, ha pronunciato il presidente del consiglio comunale di Avellino, Ugo Maggio, rivolgendosi al sindaco Gianluca Festa. L'ha comunicato sui social Francesco Todisco, consigliere regionale delegato alle Aree interne.

"No, non è un dialogo tratto da “Gomorra” o il doppiaggio satirico di “Street fighters”, ma sono le parole del Presidente del Consiglio comunale di Avellino durante il dibattito in aula sul project financing rispetto al futuro dello stadio di Avellino - scrive Todisco -. Rivendendo più volte il video sembra inconfutabile che tali frasi, degne del linguaggio di un criminale, siano state espresse dal Presidente del Consiglio comunale, Ugo Maggio, e confidate, a microfono aperto, al Sindaco.Cosa avrei mai fatto per meritarmi tali minacce?Pochi istanti prima la Consigliera comunale Iannuzzi, assieme ad altri suoi colleghi della minoranza, stava reclamando per ottenere il rispetto del regolamento al fine di poter presentare i propri emendamenti al deliberato consiliare sulla questione del “Project Financing” dello Stadio comunale. Maggio, non nuovo a interpretazioni originali del regolamento consiliare, stava minando i diritti della minoranza consiliare a presentare ulteriori emendamenti, suscitando la reazione dei consiglieri, tra cui Alessandra Iannuzzi. Nel medesimo video si può sentire sempre Maggio che sembra riferirsi a una consigliera quale mio riferimento, per poi passare alle minacce che potete udire.Maggio, tra l’altro, oltre a ergersi a novello “Renegade” umilia la funzione della Consigliera Iannuzzi, la quale non viene ritenuta idonea a formulare il suo pensiero autonomamente, ma ha bisogno del “riferimento”! Ulteriore elemento che dovrebbe indurre il Presidente a provare vergogna.A questo punto, chiedo al Prefetto della Provincia di Avellino, al quale scriverò formalmente, di voler intervenire, nella pienezza delle sue prerogative, al fine di evitare che un soggetto che abbia tale concezione della dialettica politica, che sfocia nella minaccia di stampo delinquenziale, possa rappresentare la massima istituzione democratica della città;Chiedo ai consiglieri comunali, di maggioranza e di minoranza, di attivare l’istituto della sfiducia poiché sono del tutto evidenti le ragioni per cui Maggio non può rivestire oltre tale nobile funzione di garanzia.Mi attiverò anche nelle sedi competenti, attraverso i miei legali di fiducia, a tutela della mia persona e della mia incolumità.Da ultimo, non resta che rammaricarmi per la cosa più importante di tutte. In quell’aula sono stato consigliere per due mandati consecutivi. Dal 2004 al 2013.Ho sempre espresso con schiettezza le mie opinioni e solo una volta mi è capitato di ricevere delle minacce, da soggetti esterni all’aula, per la mia fermezza rispetto all’adozione di atti che mi sembravano essere illegittimi in materia di rifiuti. Ma non ho mai, dico mai, ascoltato da nessun consigliere, tanto meno dal Presidente dell’Aula, anche nei momenti di massimo scontro politico, tali espressioni minacciose.C’è da vergognarsene tutti un po’ e spero che Ugo Maggio ne tragga le conseguenze, dimettendosi egli stesso dalle funzioni che riveste senza indugiare neanche un po’".