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Sebastiano Tusa, il figlio dell'archeologo morto in Etiopia: "Amava la Sicilia"

"Amava la Sicilia con tutto se stesso e aveva una fede incrollabile in questa Isola. Credeva nella forza della sua bellezza". Così il figlio Andrea ricorda Sebastiano Tusa, archeologo e assessore ai Beni culturali della Regione siciliana, morto ieri nello schianto della Boeing 737 della Ethiopian Airlines. Anche il giovane è stato 'contagiato' dalla passione di papà. "E' stata la persona più forte, determinata e innamorata del proprio lavoro e della propria terra che abbia mai conosciuto - racconta - un amore infinito, nonostante i tanti problemi e le tante persone che gli mettevano i bastoni tra le ruote. Credeva in quello che faceva, di più, credeva nelle potenzialità della Sicilia".
Di lui i collaboratori dicono anche che non fosse solo un grande archeologo: era anche un conoscitore di tanti aspetti della vita artistica e delle ricchezze monumentali della regione. E aveva una conoscenza approfondita anche degli angoli più sperduti e apparentemente minori della Sicilia archeologica: dimostrazione ulteriore di una competenza e di una passione autentiche.