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Matteo Salvini chiama, Luigi di Maio non risponde al telefono

Il nodo sulla prescrizione cancellata già al primo grado di giudizio ha rischiato di far letteralmente saltare il governo. Di sicuro a saltare sono stati i nervi di Luigi Di Maio, sotto pressione soprattutto alla vigilia del vertice risolutivo con Matteo Salvini e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Mentre al Senato la Lega portava a casa il voto favorevole sul Dl sicurezza, anche con il sostegno dei senatori grillini, Di Maio aspettava un'apertura da parte del leghista sulla prescrizione, che però non arrivava. Quando poi, riporta il Messaggero, Salvini dal Viminale ha cercato di gettare acqua sul fuoco, dicendo: "Con Di Maio tutto a posto" che il governo farà "una riforma storica" sulla giustizia, a quel punto il vicepremier pentastellato è diventato isterico. Il sottotesto per i grillini era che i leghisti non avessero nessuna intenzione di accontentarli, tirando avanti con rinvii e complicazioni, pur di non subire il ricatto dei 5 Stelle. La tensione tra Salvini e Di Maio è diventata sempre più insostenibile, al punto che il leghista non riusciva neanche a mettersi in contatto con il grillino, non rispondeva al telefono. A quel punto Salvini ha tirato un lungo sospiro e ha spedito il sottosegrario alla Giustizia, il leaghista Vittorio Ferraresi, a Montecitorio. Un segnale distensivo che i grillini hanno accolto con favore.