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L'Avellino sprofonda in casa contro l'ACR Messina: dura contestazione a Pazienza

Il Partenio-Lombardi continua ad essere maledetto. Passa anche l’ACR Messina, per l’Avellino è una mazzata tremenda. Addio ai sogni di rimonta, i lupi non sanno più vincere in casa e soprattutto incassano una sconfitta pesantissima, che scatena la contestazione della Curva contro la squadra e soprattutto Pazienza. 

LA PARTITA – Pazienza opta per uno schieramento più offensivo schierando D’Ausilio dal primo minuto. I lupi hanno una partenza sprint che si traduce nella volèe di Patierno, deviata da un attento Fumagalli; sulla respinta si fionda Tito che sbaglia le misure del tiro di sinistro che si perde lontano dalla porta del Messina. I peloritani replicano all’11’ con Zunno il cui destro è molle e debole tra le braccia di Ghidotti. La squadra di Modica si fa apprezzare per la gestione del pallone e per la rapidità nei ribaltamenti di fronte. L’Avellino non riesce a trovare le coordinate giuste a centrocampo dove Armellino e De Cristofaro corrono spesso a vuoto. Al 26’ il Messina spezza l’equilibrio: sugli sviluppi di un angolo, i biancoverdi restano a guardare a Manetta che prima scivola a terra ama ha tutto il tempo per rialzarsi e girare il pallone alle spalle di Ghidotti. I lupi sono sotto, la partita si mette in salita. La reazione dei padroni di casa produce il rasoterra che Fumagalli devia in angolo con la punta delle dita. L’Avellino è prevedibile e nervoso e spreca un’occasione d’oro al 44’ con Sgarbi che supera un difensore messinese e si presenta davanti a Fumgalli ma non ha l’istinto del killer e calcia addosso al portiere giallorosso. Si riscaldano gli animi in campo, Rinaldi si dimostra inadeguato. 

Dopo l’intervallo, Dall’Oglio rileva Rigione e così Armellino arretra al centro della difesa. I lupi sbattono contro il muro del Messina che difende a denti stretti il prezioso vantaggio. Al 53’ Ricciardi prende il posto di Cancellotti. Si lotta sotto la pioggia. Emmausso spaventa Ghidotti con una diagonale leggermente largo. Replica dei lupi e Fumagalli salva sulla linea di porta il colpo di testa di Cionek. L’Avellino attacca a testa bassa ma rischia grosso al 64’ quando in ripartenza Plescia si presenta a tu per te con Ghidotti ma calcia incredibilmente fuori. Tre cambi in casa irpina al 67’: entrano Gori, Marconi e Rocca, escono Sgarbi, Patierno e D’Ausilio. Velleitario il tiro di Gori, che fa il solletico a Fumagalli. Al 78’ il colpo di testa di Marconi non inquadra la porta, si dispera il popolo biancoverde. Poche idee, tanta frenesia ed imprecisione nell’assalto finale. L’Avellino perde in casa anche contro l’ACR Messina, la Curva Sud contesta duramente Pazienza. E’ notte fonda per i lupi.