Responsive image

“Forino dal 1943 al terzo millennio”, il libro di Antonio Galetta racconta più di cinquant’anni di storia del comune irpino

La sua è un’opera di recupero della memoria storica di Forino ed è frutto di una attenta ricerca. C’è tanta storia nel libro “Forino dal 1943 al terzo millennio” di Antonio Galetta, ex editore, fondatore di un quindicinale pubblicato da metà settembre del 1990 fino al 1997, un passato da assessore comunale e da capogruppo di minoranza nel comune irpino, attuale presidente dell’“Associazione Nazionale Partigiani d’Italia” di Forino. Il suo è un libro importante nella sua interezza diviso in quattro parti: la prima (più di 200 pagine, ndr) riguarda la vita amministrativa di Forino, la seconda fa luce su tutti i lavori pubblici che si sono eseguiti a Forino, la terza è dedicata alle associazioni del territorio che hanno coinvolto anche i territori limitrofi e la quarta a tutte le consiliature del comune di Forino dal 1946 al 199. Nell’opera vengono trattate varie storie, come nella terza parte dove si parla «anche di tre persone di Forino che si sono messe in evidenza a livello nazionale, come un certo Domenico Liguori che negli anni ‘60 portò la fiaccola olimpica a Sella di Conza» oppure aver dedicato «tre/quattro pagine con foto a Nicola Perrotti perché oltre a essere un insegnante elementare ha dato a Forino gli elementi per avvicinare molti giovani al teatro» oppure, nel preparare il lavoro, la scoperta che «un certo Umberto Romita il 9 settembre del 1943 fu ferito in un conflitto a fuoco contro i soldati tedeschi. Ho interpellato i figli di Umberto Romita e abbiamo scoperto che era un partigiano e faceva parte della brigata Garibaldi».
Il suo libro si chiama “Forino dal 1943 al terzo millennio”. Come mai ha scelto proprio questo titolo?
Questo titolo perché parte dal 1943 e arriva al Duemila, alle soglie del terzo millennio. Parla, soprattutto nella prima parte, di tutte le vicende politiche e amministrative che si sono svolte a Forino in poco più di cinquant’anni di storia della nostra comunità.
Dal titolo si evince che protagonista è proprio la cittadina di Forino. Quali sono, secondo lei, i punti salienti della sua opera?
Secondo me la parte che racchiude una cosa come 13 consiliature a partire dal 1946, dove sono ben indicati i sindaci che si sono alternati alla guida del paese, gli assessori comunali e i consiglieri, anche chiarendo degli aspetti politici e amministrativi locali. Per esempio, ci sono storie di sindaci che si sono dimessi e molte volte non avevamo ben chiaro i motivi delle loro dimissioni. Sono andato a scavare, a scoprire per quale motivo hanno rassegnato le dimissioni e ho aperto anche una “finestra” su delle vicende che non erano ancora chiare per tanti. Per dire, quando ci sono state le varie consiliature che si sono alternate quasi a partire dagli anni ‘60 c’erano praticamente delle “finestre” prima dei consigli comunali, dove delle vicende nazionali e anche internazionali venivano ricordate dal sindaco, dai capigruppo, casomai della minoranza e della maggioranza. Per fare un esempio, quando il 9 maggio 1978 è stato assassinato Aldo Moro, il giorno dopo si è svolto un consiglio comunale e l’allora sindaco Giuseppe Sirignano e l’allora capogruppo Alfonso Lanzetta hanno fatto degli interventi di una certa rilevanza politica, addirittura Sirignano ipotizzava che dietro l’assassinio di Moro e della scorta non ci fosse solo la mano delle Brigate Rosse ma anche qualche altra mano forse esterna. Praticamente alla luce di quanto sta emergendo nelle ultime rivelazioni, vedi Veltroni, ma ci sono tante pubblicazioni in merito. Insomma, aveva visto giusto il giorno dopo l’assassinio di Moro.
Lei ha scritto il suo libro durante il lungo periodo di pandemia. Com’è nata questa idea di realizzarlo durante quel periodo?
L’idea è questa: nel 1998 ero editore e acquistai dagli eredi dell’avvocato Vespucci un’opera che aveva scritto e pubblicato all’inizio degli anni ’80, “Forino attraverso i secoli”, due volumi che partivano dalle origini di Forino e si fermavano al 1944-45 e che pubblicai in ristampa. In seguito mi è venuta l’idea già agli inizi del Duemila, dal momento che molto materiale era di mia conoscenza diretta o indiretta. Era un pensiero che accarezzavo da diversi anni, man mano cominciavo a ipotizzare qualcosa del genere, lo chiedevo spesso anche a degli amici, tipo Giovanni Tranfaglia. A un certo punto ho visto che potevo tentare e quindi alla fine ci ho creduto. Poi, i giorni e i mesi durante la pandemia, che è stato un momento di riflessione, mi poi hanno convinto che forse mi potevo misurare perché non avevo mai fatto una pubblicazione.
Prossimamente ci sarà un altro libro dopo questo?
Sicuramente, ci potrebbe essere perché anche il libro su Forino è un librone di 500 pagine dove ho dovuto inserire molto materiale. Però, se andrò a sviluppare qualche aspetto in particolare, qualche capitolo, potrebbe esserci sicuramente un’altra pubblicazione.
Per concludere, lei ha presentato il libro a Forino l’8 ottobre 2023. Ci saranno altre tappe?
Si, sabato 28 ottobre lo presenterò presso la cartolibreria “Il Cappellaio Matto” a Forino, poi mi è stato chiesto di presentarlo a Petruro, lo si vuole presentare anche a Contrada e lo presenterò anche a Celzi. Infine sono in contatto con il presidente dell’UNPLI Giuseppe Silvestri per una presentazione, a nome dell’UNPLI, presso il Circolo della Stampa di Avellino.