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Cianci punisce un Avellino rinunciatario: sabato lupi obbligati alla vittoria

L’esordio dell’Avellino nel 2° turno della fase nazionale dei playoff è da dimenticare. Al “Massimino” il Catania vince la gara d’andata con una rete di Cianci. 

LA PARTITA – Pazienza si affida al 3-5-2 proponendo la coppia d’attacco Patierno-Sgarbi. C’è regolarmente Cionek al centro della difesa mentre D’Ausilio vince il ballottaggio con Rocca e agisce da mezzala sinistra. Schieramento a specchio per il Catania di Zeoli che in prima linea si affida al tandem Cianci-Di Carmine. Un giro di lancette e subito un episodio chiave: su un lungo lancio dalle retrovie, Cancellotti stende Di Carmine. L’arbitro Crezzini estrae subito il cartellino rosso per il difensore biancoverde ma viene richiamato dal Var e, dopo la visione dell’azione al monitor, cambia la decisione con l’ammonizione di Cancellotti. Punizione per il Catania, difesa biancoverde ferma ma per fortuna Cianci in girata non trova la porta. All’8‘ si sveglia finalmente la squadra di Pazienza con la sgroppata di Ricciardi con servizio per Sgarbi che scarica il suo destro sull’esterno della rete. Continua però a ballare la difesa irpina, che soffre gli inserimenti sulle fasce. Più brioso e intraprendente il Catania, la lunga sosta si fa sentire sulle gambe della squadra di Pazienza ammortizza senza danni un avvio orribile e ci prova al 17’ con una punizione alta di Liotti. Al 23’ improvvisa accelerazione di Sgarbi che crossa rasoterra per Liotti, fermato sul più bello dall’intervento in diagonale di Bouah. Il Catania si riaccende di nuovo al 28’ prima con un tiro di Bouah, deviato in angolo, e poi con un’incornata di Monaco, allontanata sulla linea di porta da Patierno. Al secondo minuto di recupero, sugli sviluppi di un corner corto, Sgarbi apre il suo destro ma Furlan respinge con i pugni. 

Dopo l’intervallo, Rigione rileva Cancellotti, a rischia di espulsione. Al 50’ Sgarbi si allarga sulla fascia destra e crossa rasoterra, Furlan si incarta ma recupera in due tempi il pallone. Non si alza la qualità della manovra dei lupi, che si esaurisce in una serie di lanci lunghi ed imprecisi. Patierno è impalpabile, al 60’ Frascatore ci prova di destro ma viene murato. Tre minuti dopo, trema l’Avellino sulla girata di sinistro di Di Carmine che sibila di poco a lato. Pazienza opera un doppio cambio al 68’: fuori Liotti e D’Ausilio, dentro Tito e Rocca. Al 71’ si sblocca la partita: il pallone giunge a Cianci, che controlla il pallone al limite dell’area, si gira e stende Ghidotti. Il Massimino esplode, l’Avellino è sotto e si aggrappa ad una respinta di Ghidotti su una punizione di Castellini. All’80 entrano Gori e Russo che prendono il posto di Patierno e Sgarbi. Ma di reazione nemmeno l’ombra, tanti cross sbagliati, squadra apatica. Vince il Catania, I lupi dovranno vincere al ritorno per restare in corsa. Ma serve un altro Avellino per proseguire il cammino nella post season. Coraggio, determinazione e voglia. Fattori che sono clamorosamente mancati nella notte del “Massimino”.