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Scandone sospesa tra Consiglio Federale e due opzioni per la B

Come e con chi ripartirà il basket ad Avellino? L’addio della Scandone alla serie A dopo 19 anni è stato accompagnato da un assordante silenzio e senza proteste e clamori. Ora tutti si chiedono come si possa salvare la palla a spicchi in città dopo lo tsunami Sidigas. Il Consiglio Federale è dietro l’angolo e martedì, salvo clamorosi colpi di coda, boccerà la Scandone che, schiacciata dai debiti, non sarà ammessa al campionato di serie B. A quel punto si dovrà trovare subito un’alternativa che potrebbe passare per la wild card offerta dal presidente della Fip, Gianni Petrucci, oppure il trasferimento ad Avellino del titolo della Virtus Arechi Salerno, già militante in serie B. Per la wild card è già pronto il Basket Club Irpinia. Il presidente Carmine Cardillo si è mosso negli ultimi giorni contattando gli storici presidenti della Scandone, Ciro Melillo e l’avvocato Generoso Benigni, ed avrebbe anche incassato la disponibilità del patron di Scafati, Nello Longobardi, per una sponsorizzazione. Sul secondo fronte, sta, invece, operando Dino Preziosi, che ha allacciato i rapporti con il presidente della Virtus Arechi Salerno, Nello Renzullo, e domani illustrerà il suo progetto in un incontro in città con ex dirigenti della Scandone. Oltre al trasferimento del titolo, Renzullo avrebbe già dato l’ok per il cambio della denominazione in Basket Avellino e il cambio dei colori sociali in biancoverde aprendo anche la porta all’ingresso di soci irpini nel club. Le due strade per ripartire dalla B sono state, dunque, aperte se la Scandone dovesse essere bocciata dal Consiglio Federale. L’ora della verità si avvicina: già domani mattina, dopo il confronto tra il sindaco Festa, i vertici della Sidigas (ci sarà De Cesare?), ed i commissari giudiziali, il quadro potrebbe essere finalmente più chiaro.