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Pari di rigore, l'Avellino delude anche ad Andria: così non si va lontano

Un pareggio di rigore. De Francesco illude, Benvenga ferma l’Avellino. Troppo poco per la squadra di Braglia, incapace di gestire il vantaggio maturato su penalty pagando dazio ad uno scellerato errore di Dossena. La Fidelis Andria ringrazia ed interrompe la striscia negativa di tre sconfitte consecutive conquistando un punto che suona come una sconfitta per i biancoverdi, imbarazzanti e senza mordente per larghi tratti della gara.  

LA PARTITA – Già privo di Maniero, Kanoute e Scognamiglio, Braglia deve rinunciare anche a D’Angelo, indisponibile per la distorsione ad una caviglia, e presenta Mastalli nella linea mediana. A sinistra c’è Mignanelli, preferito a Tito. La Fidelis Andria ha un approccio migliore e va vicino al gol al 12’ quando Zampano dal versante destro è preciso nel cross per il colpo di testa di Tulli sul quale Forte compie un intervento strepitoso. Su un pessimo terreno di gioco la squadra biancoverde stenta in fase di impostazione e si accende soltanto al 26’: Di Gaudio sfreccia sulla sinistra e crossa rasoterra nell’area piccola. Sulla corta respinta di Sabatino si fionda Mastalli ma Dini si salva d’istinto e con tanta fortuna sulla conclusione del centrocampista dei lupi. Il primo tempo è noioso, l’Avellino non riesce mai ad azionare gli esterni Micovschi e Di Gaudio e rischia per due volte nel finale. Al 40’ Carullo disegna un cross per Alberti che di testa anticipa Forte ma non trova la porta. Due minuti dopo il portiere biancoverde sbarra la strada in uscita a Zampano, liberato in area di rigore da uno scambio con Tulli. Dopo l’intervallo la Fidelis chiede il rigore per il tocco di Silvestri con un braccio dopo un’uscita non perfetta di Forte su Bolognese. Braglia tira fuori un impalpabile Gagliano ed inserisce Plescia che prima non è reattivo su uno svarione della difesa biancazzurra ma al 62’ si procura un calcio di rigore per l’atterramento di Sabatino. Dagli undici metri De Francesco trova l’angolo alla destra di Dini e regala il vantaggio all’Avellino. Gioia effimera perché tre minuti dopo, Dossena è sciagurato nel retropassaggio regalando il pallone a Tulli che serve Alberti che viene affondato da Forte. Penalty per i padroni di padroni che pareggiano i conti con la conclusione angolata di Benvenga. Si fa male anche Carriero, Braglia si gioca le carte Rizzo e Matera (fuori un inesistente Mastalli) ma la musica non cambia. L’Avellino è incapace di costruire un’occasione e si perde tra tanti errori. Non c’è forza né convinzione tra i biancoverdi che rallentano ancora di più i ritmi già blandi dando la netta sensazione di accontentarsi del pareggio. Alla fine il punto sta bene solo alla Fidelis Andria del nuovo corso Ginestra mentre allontana i lupi dalle zone alte della classifica. Così non si va lontano.