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Manovra, entro oggi il governo deve rispondere all’Ue

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ci proverà fino all’ultimo, per evitare una fragorosa rottura con i partner europei. Ma se da un lato i due leader di partito sembrano aver bloccato il tentativo del titolare del dicastero di via XX Settembre di ridurre la stima di crescita dell’economia italiane nel 2019, bisogna dire che a Bruxelles e dintorni questa «concessione» più simbolica che concreta non interessa affatto. Il problema che deve in qualche modo essere risolto - e sul quale è stato richiesto all’Italia di dare un segnale di disponibilità - era e continua ad essere la riduzione del rapporto tra deficit/pil rispetto alla «quota 2,4%» fissata dal governo. E l’assicurazione del varo di una serie di interventi minimi di riduzione strutturale del disavanzo italiano. La risposta dell’Italia alla Commissione europea deve partire e arrivare a destinazione entro la mezzanotte di oggi: presumibilmente arriverà dopo il vertice in programma a Palazzo Chigi. A Bruxelles le bocche restano cucite:intanto, ieri lo spread tra Btp e Bund ha chiuso in rialzo a quota 304 punti base, rispetto ai 299 di venerdì, con un rendimento del Btp decennale al 3,43%. Oggi all’una del pomeriggio si riunisce la Commissione Ue a Strasburgo, ma non discuterà del caso Italia, in attesa della risposta del governo. Al contrario, la data del 21 novembre per il pronunciamento formale e in via definitiva dell’Esecutivo dell’Unione Europea sul bilancio italiano (e ovviamente anche sui bilancio degli altri Stati membri) è stata confermata. Ieri una delegazione di ispettori del Fondo monetario internazionale è stata ricevuta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti.