Responsive image

Irregolarità in distinta, Rieti-Reggina non si gioca. Ghirelli: "Hanno perso i furbastri"

La partita Rieti-Reggina non si è giocata per irregolarità nella distinta. Una brutta pagina per il calcio italiano. I calciatori del Rieti hanno scioperato per il mancato pagamento degli stipendi, in distinta sono stati così inseriti i giovani della Berretti. L'arbitro Cairano di Ariano Irpino ha però rilevato l'irregolarità della posizione del tecnico della squadra laziale Lorenzo Pezzotti, che non poteva ricoprire il ruolo in quanto sprovvisto del patentino per allenare in Serie C. Pezzotti aveva già guidato il Rieti per tre match grazie a una speciale deroga della Lega che però oggi non ha più. Il direttore di gara ha dato 45 minuti di tempo per risolvere il problema, così la partita del "Manlio Scopigno" contro la Reggina non è mai cominciata, ed è prevedibile che agli ospiti verrà assegnato lo 0-3 a tavolino. Duro il commento del Presidente della FIGC Gabriele Gravina: “Nel dover constatare purtroppo che a Rieti sono venute meno le condizioni per portare avanti un progetto serio nel calcio professionistico, la mancata disputa della gara Rieti-Reggina conferma come le norme che abbiamo introdotto meno di 6 mesi fa hanno impedito il verificarsi di una farsa e che si falsasse il campionato. Non si scherza più, basta prese in giro, lo avevamo promesso a tutti i protagonisti del nostro mondo, primi su tutti i tifosi: gli sciacalli non hanno diritto di cittadinanza nel calcio italiano”. A ruota Francesco Ghirelli, Presidente Lega Pro: "Le nuove regole funzionano, consentono di difenderci meglio e di evitare disastri. Chi non è in regola deve sapere che qualcuno, nel solco delle regole, ci metterà la faccia, studierà tutto e proseguirà a fare pulizia. Quando abbiamo elaborato le nuove regole nessuno era così ingenuo da non mettere in preventivo che qualcuno tentasse di bypassarle, con il sorriso dei banditi abituati a far fallire le società che pensano, o meglio sperano, di poter rientrare. Abbiamo lavorato in questi giorni tutti insieme, Gabriele Gravina, Umberto Calcagno, Renzo Ulivieri, Marcello Nicchi con un unico obiettivo, rendere normale il calcio, impedire la gogna, educare i giovani. Un grande contributo è venuto da professionalità che ci hanno confortato. Hanno perso i “furbastri”, chi nell’ombra (qualcuno c’è) spera di emergere, fregandosene del bene collettivo. Mi dispiace per i tifosi, lo so che soffrite, ma noi abbiamo l’obbligo di far pulizia. Oggi non è un bel giorno perché non si è giocato, ma oggi siamo più forti. Come si può constatare con i fatti, in questi mesi non abbiamo scherzato. Stiano tutti tranquilli, non abbasseremo la guardia perché sappiamo che riformare non è semplice, ci vuole perseveranza e tempo. Vorrei auspicare che i banditi, i ricattatori, quelli che pensano solo al loro interesse “ particulare”, vengano ascoltati di meno".