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Guardia di Finanza, sequestro preventivo d'urgenza per De Cesare ed il gruppo Sidigas

I militari della Compagnia di Guardia di Finanza di Avellino hanno operato il sequestro preventivo d'urgenza nei confronti di Gianandrea De Cesare e del gruppo di imprese a lui riconducibili. I delitti ipotizzati per De Cesare sono falso in comunicazioni sociali, omesso versamento di iva, sottrazione fraudolenta delle imposte e autoriciclaggio. La vicenda giudiziaria ha preso avvio in seguito alle segnalazioni del giudice d'esecuzione del Tribunale di Avellino, dinanzi al quale pendeva una procedura d'esecuzione immobiliare tra l'Eni e la Sidigas spa. Il magistrato avrebbe verificato la presunta insolvibilità di De Cesare rispetto ad un credito di circa 12 milioni di euro (in realtà oltre 20 milioni con gli interessi di mora), vantato dall’Eni nei suoi confronti. Dagli accertamenti sono state evidenziate forti anomalie di gestione, tali da far concludere che "il gruppo Sidigas ha scelto da numerosi anni di "finanziarsi" attraverso il sistematico omesso versamento dei debiti tributari, periodicamente liquidati e dichiarati dal gruppo stesso, ed afferenti accertamenti degli uffici o imposte (dirette, indirette, accise)". Le somme venivano reimpiegate verso altri patrimoni sociali nella piena disponibilità di De Cesare, ledendo i diritti della Sidigas Spa e le aspettative di recupero dello Stato del credito erariale. Il sequestro si aggira intorno ai 100 milioni di euro, cioè il corrispettivo dei debiti che la Sidigas ha accumulato nei confronti dello Stato e dei privati. Distrazione di parte delle risorse che venivano reimmesse (con condotte di riciclaggio infragruppo) anche nella Scandone e nell'Avellino. Il sequestro si aggira intorno ai 100 milioni di euro.