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Fella giustizia il Bari: l'Avellino mette in cassaforte il secondo posto

Nel bosco spunta la zampata di Fella che all’83’ stende il Bari e regala praticamente il secondo posto all’Avellino.

LA PARTITA – Braglia preferisce Dossena a Miceli, ritrova Carriero e D’Angelo a centrocampo e propone in attacco il tandem Maniero-Bernardotto. Sul fronte pugliese, Carrera si schiera a specchio con il 3-5-2, chiuso da Antenucci e Cianci. Squadre contratte sin dalle fasi iniziali. Ci prova il Bari all'8' ma Rolando viene bloccato sul più bello da Tito che smorza la conclusione del pugliese. La partita è nervosa, Ciancio rimedia il cartellino giallo tra le proteste degli arbitri che chiedono l'espulsione del laterale destro dell'Avellino. D'Ascanio perde subito la bussola: in pochi minuti sul taccuino dei cattivi finiscono Frattali, Carriero e Maita. Al 26' finalmente la squadra di Braglia si scuote con un'iniziativa di Bernardotto che difetta in precisione con un tiro lontano dalla porta barese. La posta in palio è troppo alta, nessuno si scopre in un match ricco di errori e falli. Di azioni pericolose nemmeno a parlarne. Un tiro di De Risio fa il solletico a Forte, Carriero cerca la conclusione dai 20 metri ma la mira è infelice. 

La ripresa si apre con un ritmo più alto. Al 47' schema su calcio piazzato dell'Avellino: Tito aziona Silvestri, sponda per Dossena la cui girata viene respinta da Frattali. Il Bari risponde al 61': sugli sviluppi di un angolo, Luigi Silvestri si infortuna ma gli ospiti non si fermano e azionano la corsa di Rolando, sul quale Forte compie un grande intervento. All'83' l'Avellino passa in vantaggio: l'angolo di Aloi premia l'inserimento di Fella che sottomisura trova la zampata vincente. Frattali è battuto, esplode la gioia dei lupi che nel finale stringono i denti e respingono l’assalto del Bari nel finale. La difesa irpina si salva sulla volèe di Di Cesare e dopo cinque lunghissimi minuti di recupero, l’Avellino può fare festa. Il secondo posto è dei lupi.