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Crisi di governo, Conte verso le dimissioni. Mattarella contrario a governicchi

Grande tatticismo, tanta confusione e una sola certezza: domani sera Conte si dimette. Almeno, questo è il quadro che si sta valutando al Quirinale dove ci si prepara a consultazioni lampo: molto probabilmente mercoledì Mattarella vedrà i presidente delle Camere, subito dopo i partiti. L’apertura della crisi viene data per scontata, dopo che ieri Lega e M5s se le sono date di santa ragione, ma non è irrilevante come ci si arriverà. Farà differenza se il premier salirà al Colle fermando il dibattito un minuto prima del voto oppure se i senatori si saranno espressi. Un esplicito voto di sfiducia brucerebbe l’ipotesi della ricomposizione dell’attuale assetto, senza tutto – almeno in teoria – rimane possibile. Mattarella teme che la crisi si possa avvitare su se stessa andando per le lunghe come accadde un anno fa, quando ci vollero tre mesi, un numero infinito di colloqui e di tentativi abortiti perché l’esecutivo giallo-verde vedesse la luce. Per questo chiederà alle forze politiche la massima chiarezza: per qualunque schema, il capo dello Stato insisterà perché ci siano impegni precisi e non di corto respiro.