Responsive image

Causa De Cesare su cessione U.S. Avellino: si accelera verso la sentenza

Il Giudice del Tribunale delle Imprese di Napoli, III sezione civile, dottoressa Viviana Criscuolo, ha sciolto la riserva dell'udienza di martedì 12 gennaio, ha ritenuto sufficienti le circostanze contestate dai familiari di Gianandrea De Cesare, in particolare dalla madre e dalla sorella, sulla legittimità dell’assemblea dei soci della Sidigas del 28 novembre 2019, che diede il via libera alla cessione dell’U.S. Avellino, bene di cui sarebbe stata autorizzata la vendita ancora in pendenza di sequestro, ed ha ritenuto la causa matura per la decisione, invitando le parti a precisare le conclusioni.
La dottoressa Criscuolo non ha dato modo di articolare i mezzi istruttori ed ha ritenuto già presenti negli atti di causa tutti gli elementi per emettere la sentenza.
Nel ricorso presentato dai familiari di De Cesare sono stati sollevati diversi vizi di forma, tra i quali la mancata partecipazione alla riunione dei creditori pignoratizi della Sidigas.
Secondo il legale che ha seguito la vicenda, i vizi di forma e di sostanza sono molteplici e tali da decretare l’invalidità di quell’assemblea e, di conseguenza, rendere nulla la cessione dell’U.S. Avellino alla IDC, allora composta da Izzo, Di Matteo e Circelli.
Un'operazione, per il legale dei De Cesare, antieconomica e non autorizzata.
Se così fosse, sarebbero confermate le gravi irregolarità di gestione da parte di Scalella e Baldassarre. Irregolarità che, sempre al Tribunale delle Imprese, a seguito di ricorso presentato dal prof. Fimmanò, hanno portato alla nomina di un curatore speciale, in persona dell’avvocato Luca Cedrola.