Benevento, 25 casi positivi al Covid-19 a Villa Margherita: allarme nel Sannio e in Valle Caudina

Focolaio di Coronavirus nel Sannio. Sono stati trasmessi questa mattina dall’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino gli esiti sui tamponi effettuati lo scorso 25 marzo su alcuni pazienti e dipendenti della struttura di "Villa Margherita" di Benevento. "Venticinque – scrive il direttore generale dell’Asl di Benevento, Gennaro Volpe – le persone risultate positive al test per la ricerca della SARS-CoV-2, di cui 7 non residenti nel Sannio e 18  residenti nei  seguenti comuni sanniti: Benevento, San Giorgio del Sannio, Ceppaloni, Santa Croce del Sannio, Pago Veiano, Castelfranco in Miscano, Faicchio, Pesco Sannita, Airola, Moiano e Sant’Agata dei Goti".

Il sindaco di Benevento, in un post su Facebook, ha parlato, invece, di 28 casi positivi al Covid-19, tra cui quattro persone residenti nel capoluogo sannita. 

Secondo indiscrezioni, il 10 marzo la struttura ha ospitato un paziente febbricitante proveniente da una clinica avellinese, risultato positivo al Covid-19 e ricoverato successivamente all’ospedale “San Pio“.

Il sindaco di San Giorgio del Sannio, comune a pochi passi dalla casa di cura, ha emesso un'ordinanza che dispone “il divieto di transito e di permanenza sul territorio comunale, se non in regime di quarantena familiare vigilata, per i lavoratori che prestano o hanno prestato servizio nei giorni e nelle settimane scorse presso la struttura di Villa Margherita. Analogo divieto è disposto anche nei confronti di tutti quelli che sono stati ricoverati presso la casa di cura Villa Margherita nonché dei loro familiari”.

Allarme anche in Valle Caudina. Il sindaco di San Martino Valle Caudina, Pasquale Pisano, ha invitato "nell'interesse generale e per contenere il contagio da coronavirus, i cittadini di San Martino Valle Caudina che per motivi di lavoro, di salute, per visite ai familiari o per qualsiasi altra motivazione hanno frequentato la struttura negli ultimi 20 giorni, di comunicarlo immediatamente al proprio medico di base, al sindaco, ai carabinieri e alla polizia locale, collocandosi nel frattempo in isolamento domiciliare, nell'attesa degli eventuali provvedimenti di competenza dell'Asl".