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Avellino, zero assoluto! Bellich esalta la Juve Stabia: secondo ko per i lupi

Male. Malissimo. Al "Menti" l'Avellino non rialza la testa, mostra lacune e limiti imbarazzanti e viene punita da Bellich per la festa della Juve Stabia, che si alza in vetta dopo due turni a punteggio pieno. I biancoverdi restano fermi al palo, Rastelli è in bilico. 

LA CRONACA - Rispetto all’esordio contro il Latina, c’è una sola novità nello schieramento di partenza: Sannipoli viene preferito a D’Angelo a centrocampo. La Juve Stabia deve rinunciare, invece, in extremis a Bentivegna: dal primo minuto c’è Piovanello. L’Avellino è subitp pericoloso. Al 3’ azione corale sul versante destro, Varela appoggia per Dall’Oglio, cross per Patierno. La girata di testa è indirizzata nell’angolo ma Thiam si allunga deviando con le dita il pallone in angolo. Il malore di un tifoso della Juve Stabia in tribuna costringe l’arbitro Centi ad interrompere il gioco per tre minuti. Alla ripresa brividi nell’area irpina con l’incursione di Erradi, che allarga troppo il diagonale. L’Avellino concede il pallino del gioco alla Juve Stabia, non pressa e si sistema dietro la linea della palla. La conseguenza è che i ritmi sono decisamente blandi e la partita è di bassa cifra tecnica, La Juve Stabia sbaglia tanto in appoggio, non fa meglio l’Avellino con Varela troppo egoista ed arruffone. Si sonnecchia fino al 32’ quando una respinta di Ghidotti agevola la botta di Baldi, che viene deviata in angolo dal provvidenziale intervento di Cionek in angolo. C’è scarsa precisione e applicazione nel centrocampo irpino con Palmiero in affanno e Sannipoli spaesato. Più attivo Dall’Oglio ma non basta per aumentare la qualità della manovra che non trova sbocchi offensivi. Al 40’ si rivede in avanti la squadra di Rastelli con una combinazione sulla catena sinistra tra Sannipoli e Tito che pesca in area Marconi, che, disturbato da Mignanelli, sbaglia completamente la girata di testa. 

Lo spartito non cambia nemmeno nelle fasi iniziali della ripresa. Possesso palla costante ma sterile dei padroni di casa, biancoverdi sempre con il baricentro basso. Un atteggiamento troppo prudente per una squadra, che sulla carta dovrebbe lottare per le prime posizioni ma dimostra tanti difetti. Un deludente Varela lascia per infortunio il terreno di gioco, al suo posto subentra D’Amico. Avellino in difficoltà sul versante dove spinge l’ex Mignanelli che al 55’ pesca in area Candellone, che grazia Ghidotti con un colpo di testa sul fondo. La Juve Stabia ci mette più voglia, Ghidotti i guanti sulla botta a colpo sicuro di Romeo al 66’. Il portiere tiene in vita la squadra biancoverde che Rastelli ridisegna con gli ingressi di D’Angelo e Gori per Dall’Oglio e Marconi. La squadra gialloblu ha più fame e passa al 74’ con Bellich che sottomisura trova l’appoggio vincente su una punizione radente nell’area irpina. L’Avellino è in tilt, Tito perde un pallone sanguinoso, Buglio ringrazia e spara un missile sul palo. Si gioca in una bolgia. Un super Ghidotti dice di no a Candellone. Senza idee, i biancoverdi cercano l'assalto al pareggio ma si smarriscono tra falli e giocate improvvisate. La Juve Stabia vince il derby, per Rastelli e l'Avellino è notte fonda.