Avellino, pareggio con rimpianti a Pescara
L’Avellino si rimette in marcia dopo due ko di fila pareggiando per 1-1 a Pescara. Colpita in apertura da Capellini, la squadra di Biancolino reagisce con Simic e si rammarica perché nella ripresa avrebbe meritato i tre punti.
LA PARTITA – Biancolino rivolta la formazione dopo la batosta contro lo Spezia passando al 4-3-1-2. Esordio di Daffara tra i pali, Missori e Milani sono gli esterni della difesa, completata al centro dal Simic ed Enrici. Chiavi del centrocampo in mano a Palumbo, che rileva lo squalificato Palmiero, supportato da Sounas e Kumi. Insigne torna dalla squalifica e agisce alle spalle del tandem Lescano-Crespi. Due giri di lancette e lupi subito vicinissimo al gol. Milani si sgancia dal versante sinistro e crossa in area per Missori che colpisce una traversa clamorosa. La reazione del Pescara è veemente: la terna arbitrale non vede un netto fuorigioco di Di Nardo, il pallone scivola dalle parti di Dagasso, che ci prova di sinistro, Daffara si allunga e respinge in angolo. Sugli sviluppi Di Nardo colpisce di testa, Daffara respinge ma sulla ribattuta Capellini anticipa Palumbo e al volo non sbaglia. Altro gol subito dai lupi su palla inattiva. Al 14’ la squadra di Vivarini sfiora il raddoppio con Valzania che scarica un forte destro contro la traversa. L’Avellino deve reagire, cerca spesso le verticalizzazioni e crea un’azione pericolosa per Milani che al 25’ disegna un traversone per Crespi, la cui girata di testa è troppo debole. Minuto 28: Kumi scambia con Insigne, che sollecita Desplanches alla deviazione in angolo. Sugli sviluppi del corner calciato da Sounas, in area svetta su tutti Simic, che al 29’ è perfetto nell’inzuccata che scrive l’1-1. Al 34’ i lupi potrebbero operare il sorpasso: lancio preciso di Missori per Insigne, che entra in area ma sbaglia la conclusione alzando la mira. Replica pescarese con una sassata di Corazza, allontanata da Daffara, che poi ringrazia Di Nardo che da due passi non centra il bersaglio. Fioccano le occasioni in una gara a ritmi alti con equilibri fragilissimi su entrambi i fronti. Nel centrocampo irpino in affanno Kumi, non ancora al meglio dopo il virus gastrico. Di conseguenza si aprono improvvise praterie ma per fortuna l’Avellino non paga dazio. Soltanto nell’intervallo entrano gli ultrà della Curva Sud. La ripresa si apre con un clamoroso errore di Lescano, che di petto alza il pallone oltre il montante sul delizioso traversone di Missori. Risposta dei padroni di casa con Meazzi, che si libera per il tiro a giro ma non centra la porta. In contropiede ancora troppi spazi per gli adriatici che ci provano con Valzania ma Daffara blocca a terra. Il portiere dei lupi si supera poi sul missile di Di Nardo, indirizzato all’incrocio. L’Avellino c’è ma si incarta con Insigne sul più bello al momento della conclusione e poi è imprecisa con il diagonale di Sounas. E’ l’ultimo spunto del greco che viene rimpiazzato da Besaggio. Entra anche Biasci per Lescano. Il match resta in bilico. Al 68’ Biancolino inserisce anche Tutino e Russo per Crespi ed Insigne. Proprio Tutino si attiva al 73’ con un servizio per Russo, che chiama Desplanches alla deviazione in angolo. L’Avellino spinge ma non sfonda per due volte con Biasci. Il Pescara è in difficoltà e perde per infortunio Brosco, rimpiazzato da Giannini. La squadra di Biancolino meriterebbe la vittoria per il dominio e la pressione esercitata. Besaggio non trova lo specchio dopo una rovesciata di Russo. All’improvviso si risveglia il Pescara ma Graziani spara fuori. Palumbo, salito di tono nel secondo tempo, libera il suo sinistro che è però troppo largo. Missori è miracoloso con un intervento in chiusura su Corazza che vale come un gol. Il triplice fischio del mediocre Calzavara sancisce l’1-1, tra tanti rimpianti biancoverdi.